Direttiva Case Green: Cosa Prevede?
L’8 maggio 2024, l’Unione Europea ha pubblicato la direttiva (UE) 2024/1275 sulla Gazzetta Europea. Si tratta della norma che aggiorna il quadro legislativo per l’efficienza energetica degli edifici, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare le prestazioni energetiche. Questa normativa è entrata in vigore il 28 maggio 2024 e gli Stati membri hanno tempo fino al 2026 per recepirne i contenuti.
Tuttavia, alcune misure dovranno essere implementate già nei prossimi mesi, anticipando così parte degli obiettivi che la direttiva impone.
Direttiva Case Green: Obiettivi Principali
Conosciuta anche come Direttiva EPBD IV, la cosiddetta Direttiva Case Green si pone l’obiettivo di creare un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Gli edifici in Europa sono responsabili di:
- il 40% del consumo finale di energia,
- il 36% delle emissioni di gas a effetto serra.
Inoltre, il 75% degli edifici attuali è vecchio e inefficiente dal punto di vista energetico. Pertanto, intervenire sulla riqualificazione energetica degli edifici è cruciale per la lotta ai cambiamenti climatici e per ridurre significativamente l’impronta energetica del settore immobiliare.
La direttiva si concentra su una serie di interventi urgenti e mirati per migliorare la situazione attuale, con particolare attenzione agli edifici più vulnerabili. Le misure principali includono:
- Nuove costruzioni a zero emissioni: A partire dal 1° gennaio 2030, tutte le nuove costruzioni dovranno essere a zero emissioni. Per gli edifici pubblici, questo obbligo entrerà in vigore già nel 2028.
- Eliminazione di impianti a combustibili fossili: Gli incentivi per impianti alimentati a combustibili fossili, come le caldaie a gas, verranno progressivamente eliminati. Verranno invece promossi impianti basati su energie rinnovabili, come le pompe di calore elettriche, per riscaldamento e raffrescamento.
- Focus su famiglie e condomini vulnerabili: La direttiva favorisce interventi mirati per le famiglie vulnerabili, condomini di periferia e case popolari, che spesso sono le più colpite dal punto di vista dell’inefficienza energetica.
La Direttiva Case Green e le sue novità
La Direttiva Energetica dell’Unione Europea, nota come EPBD “Case Green”, fa parte del Green Deal e mira a ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Un obiettivo fondamentale è raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazioni energetiche, con l’intento di trasformare 35 milioni di unità immobiliari entro il 2030. Ciò riguarda principalmente condomini e fasce vulnerabili della popolazione, spesso incapaci di sostenere i costi di tali interventi.
Efficientamento energetico
La direttiva si basa sul principio “l’efficienza energetica al primo posto”, introducendo misure come:
- Calcolo della prestazione energetica.
- Requisiti minimi per l’efficienza energetica di infissi, pareti esterne e coperture.
- Prestazioni dei sistemi tecnici, quali riscaldamento e ventilazione.
Innovazioni e strumenti di supporto
Oltre agli obblighi, la direttiva propone strumenti innovativi:
- Infrastrutture di mobilità sostenibile: obblighi per installare punti di ricarica per veicoli elettrici vicino agli edifici.
- Passaporti di ristrutturazione: documenti che tracciano l’efficienza energetica e gli interventi necessari.
- Piani nazionali di ristrutturazione: strategie per supportare gli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi.
- Promozione delle energie rinnovabili: incentivi per integrare fonti rinnovabili negli edifici.
Piani Nazionali di Ristrutturazione
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della Direttiva, ogni Stato membro è obbligato a elaborare specifici piani nazionali di ristrutturazione. Questi piani rappresentano strumenti strategici per garantire un intervento efficace sul patrimonio immobiliare, sia residenziale che non residenziale.
- Ristrutturazione degli Edifici: I piani devono includere misure concrete per la ristrutturazione di edifici pubblici e privati.
- Zero Emissioni: L’obiettivo finale è la trasformazione completa degli edifici in strutture a emissioni zero.
Modalità di Aggiornamento
Un elemento fondamentale della Direttiva è la necessità di mantenere i piani aggiornati. Ogni Stato membro deve trasmettere i propri piani alla Commissione Europea entro un limite temporale di cinque anni.
- Scadenza di Trasmissione: Ogni piano deve essere inviato ogni cinque anni.
- Raccomandazioni della Commissione: Entro sei mesi dalla trasmissione, la Commissione Europea fornisce raccomandazioni specifiche a ciascuno Stato membro, per migliorare e adattare le politiche locali.
Scadenze
La prima proposta di piano di ristrutturazione deve essere presentata entro il:
- 31 dicembre 2025 – Scadenza principale.
- 31 dicembre 2026 – Possibile proroga per alcune circostanze.
Passaporto di Ristrutturazione
La direttiva europea richiede che gli Stati membri introducano un sistema per i passaporti di ristrutturazione entro il 29 maggio 2026. Tuttavia, l’adozione di questo strumento sarà facoltativa per i proprietari, a meno che un Paese non decida di renderlo obbligatorio. Sarà compito dell’Italia decidere su tale obbligatorietà.
Il passaporto di ristrutturazione, rilasciato in formato digitale da un esperto qualificato dopo un sopralluogo, include:
- Prestazione energetica attuale dell’edificio.
- Requisiti minimi di prestazione energetica e norme per l’eliminazione dei combustibili fossili.
- Piano di ristrutturazione, con:
- Misure specifiche e tecnologie da utilizzare.
- Risparmi su consumo di energia espressi in kWh e percentuali.
- Riduzione stimata delle emissioni di gas serra.
- Risparmi sulla bolletta.
- Classe di prestazione energetica finale prevista.
- Potenziale di collegamento a sistemi di teleriscaldamento.
- Stima di autoconsumo di energia rinnovabile.
- Opzioni per migliorare la circolarità dei materiali.
- Informazioni sui finanziamenti disponibili.
- Contatti per consulenza tecnica.
Gli Stati membri possono anche offrire sostegno finanziario a famiglie vulnerabili che desiderano ristrutturare e considerare l’emissione del passaporto contestualmente all’attestato di prestazione energetica (APE).
Nuova metodologia di Calcolo
La metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici è stata aggiornata per conformarsi all’Allegato I della nuova direttiva, introducendo diversi aspetti che erano stati in gran parte trascurati fino ad ora.
Ad esempio, il nuovo approccio tiene conto dell’effetto «isola di calore urbano», e di altri vari aspetti quali:
- La capacità di produzione e stoccaggio di energia rinnovabile
- La progettazione e l’orientamento dell’edificio in relazione al clima esterno
- L’integrazione di sistemi solari passivi e di protezioni solari
- L’uso della domotica per monitorare e ottimizzare la prestazione energetica
C’è anche un forte accento sull’importanza dell’architettura bioclimatica e sull’uso di energie rinnovabili. È essenziale considerare, ad esempio, l’esposizione al sole, la disponibilità di illuminazione naturale e l’implementazione di sistemi di cogenerazione e teleriscaldamento. Anche lo stoccaggio dell’energia elettrica e termica gioca un ruolo fondamentale.
Infine, i risultati di questi calcoli vengono rappresentati graficamente nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che presenta importanti novità rispetto ai metodi precedenti. Questo nuovo approccio si propone di fornire una valutazione più completa e accurata della prestazione energetica degli edifici.
La Direttiva Case Green e l’ APE
Ogni Stato membro è chiamato a aggiornare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per renderlo conforme ai nuovi standard prima del 29 maggio 2026.
Modifiche alle Classi Energetiche
Una delle modifiche più rilevanti riguarda le classi di prestazione energetica. Le attuali suddivisioni in A1, A2, A3 e A4 saranno eliminate, lasciando solo le seguenti classi:
- A: edifici a emissioni zero
- B: edifici con prestazioni elevate
- C: edifici con buona prestazione
- D: edifici con prestazione media
- E: edifici con prestazione sufficiente
- F: edifici con prestazione scarsa
- G: edifici con le peggiori prestazioni
Inoltre, esiste la possibilità di introdurre una classe A+ per gli edifici con consumi energetici inferiori del 20% rispetto agli edifici a emissioni zero.
Nuove Indicazioni
Il documento dovrà includere anche nuove indicazioni, come:
- Capacità dell’edificio di rispondere a segnali esterni per regolare il consumo energetico
- Capacità del sistema di riscaldamento di funzionare a basse temperature
- Contatti dello sportello unico per consulenza in materia di ristrutturazione
La Banca Dati Energetica nella Direttiva Case Green
La creazione della banca dati nazionale è un punto cardine della direttiva. Essa sarà utilizzata per:
- Raccogliere tutti gli Attestati di Prestazione Energetica (APE), quali indicatori della performance energetica degli edifici.
- Offrire un quadro completo della prestazione energetica dell’intero parco immobiliare nazionale, utile per analisi e decisioni politiche.
La banca dati avrà il compito di raccogliere informazioni provenienti da diverse fonti. Tra i dati che saranno raccolti troviamo:
- Attestati di Prestazione Energetica (APE)
- Ispezioni e passaporti di ristrutturazione
- Tipologie di edificio e relativi dati sulle emissioni operative e incorporate
- Dati sul Global Warming Potential (GWP) nel ciclo di vita degli edifici
Il Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP)
La legislazione europea sulla sostenibilità degli edifici evidenzia il Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP), che misura l’impatto degli edifici sulle emissioni di gas a effetto serra durante il loro ciclo di vita.
Il GWP considera le emissioni incorporate dei materiali e le emissioni operative durante l’uso dell’edificio. Il ciclo di vita di un edificio comprende la produzione dei materiali, la costruzione, l’utilizzo, la fine vita e le potenzialità di riuso e riciclo.
A partire dal 1° gennaio 2028, gli edifici con una superficie utile superiore a 1.000 mq dovranno comunicare il GWP, esteso a tutti i nuovi edifici dal 1° gennaio 2030. Anche gli edifici ristrutturati per la classe A+ devono riportare tale informazione.
Entro il 1° gennaio 2027, gli Stati membri presenteranno obiettivi per i valori limite del GWP, puntando a riduzioni progressive. La Direttiva Case Green promuove quindi una progettazione edifici sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e affrontare il cambiamento climatico.